CHIARIMENTI sulla SCUOLA di Domani
LO SAI CHE...
Intervento del Capogruppo in Consiglio comunale FRANCESCO ZICCHIERI da Terracina(LT).
Terracina, per quanto riguarda la contestazione alla riforma della scuola voluta dal governo Berlusconi, è sicuramente in controtendenza rispetto al panorama nazionale.
Pensate, che in tutta Italia gli studenti si sono fatti parte “diligente” e attiva della contestazione alla “Gelmini” mentre a Terracina e precisamente all’interno del Liceo Scientifico Leonardo da Vinci, l’occupazione pacifica e laboriosa viene posta in essere dal corpo insegnate e dal personale scolastico.
Un’occupazione simbolica, afferma il comitato di lotta dei prof ed ex bidelli del da Vinci, ma che vuole sottolineare il disagio e il riappropriarsi nel più breve tempo possibile della professionalità e dignità di educatori dopo le decisioni prese dal governo centrale.
Una sorta d’assemblea permanente, che come primo atto concreto ha occupato l’istituto e “spinto”, naturalmente in maniera autonoma, sotto una pioggia battente centinaia di ragazzi a sfilare in corteo questa mattina per le strade della città.
Riteniamo questo percorso attuato dal da Vinci sicuramente non confacente agli interessi degli studenti, ci sembra invece, come qualche volta è accaduto nel recente passato, un voler politicizzare forzatamente la protesta per meri fini ideologici o di difesa della “casta”.
Purtroppo qualche volta i cattivi maestri ritornano ad occupare la “piazza” invece che la cattedra, perdipiù con pessime lezioni, sottacendo e mistificando la realtà dei fatti, come nell’occasione.
Ed è per questo che ci periziamo a fare un minino di chiarezza sull’intera questione.
La protesta di sinistra afferma che nelle scuole elementari sarà abolito o diminuito il tempo pieno. E’ assolutamente falso.
E’ vero invece che con il maestro prevalente e l’eliminazione delle compresenze (cioè due insegnanti per una stessa ora di lezione) ci saranno più maestri per aumentare il tempo pieno.
Quindi: già dal 2009-2010, 49.350 ragazzi in più usufruiranno del tempo pieno. In cinque anni 3.950 classi avranno il tempo pieno. Dice la “contestazione”: gli alunni saranno 30 per classe. Assolutamente falso. Gli alunni saranno in media 18 per classe e potranno arrivare al massimo a 26 per classe.
La protesta di sinistra afferma che con il maestro prevalente non sarà più approfondito l’inglese e diminuirà la qualità dell’insegnamento.
Invece la realtà è che al maestro prevalente saranno affiancati un insegnante di inglese e uno di religione.
E per di più occorre osservare che in tutti i Paesi d’Europa esiste il maestro prevalente. L’anomalia dei tre maestri è solo italiana.
E quando fu introdotta, la sinistra si schierò con la stessa veemenza di oggi per impedire la riforma dei tre insegnanti.
Lo studio delle lingue alle elementari non subisce alcuna variazione.
Alle medie lo studio delle lingue, se richiesto dalle famiglie, sarà potenziato a 5 ore settimanali 3 ore di inglese + 2 ore di una seconda lingua comunitaria sostituita dall’inglese se richiesto dalle famiglie.
Saranno licenziati 87.000 insegnanti: falso! Non ci sarà nessun licenziamento. Si razionalizza il numero degli insegnanti rispetto al fabbisogno, non assumendone ulteriori.
E’ vero invece che in Italia c’è un docente ogni 9 alunni, in Europa uno ogni 13. E’ vero anche che in Italia nella scuola ci sono 1 milione e 350.000 dipendenti e sono troppi.
La protesta di sinistra afferma che diminuiscono gli insegnanti per i diversamente abili. Al contrario, la realtà è che gli insegnanti di sostegno sono oggi 93.000 e rimarranno 93.000 anche in futuro.
La protesta di sinistra dice chiuderanno le scuole di montagna: falso! Perché nessuna scuola sarà chiusa. Sarà invece unificato il personale amministrativo con un unico preside e un unico segretario per due scuole vicine (come previsto precedentemente dal governo di centrosinistra)
La protesta di sinistra dice si è bocciati con il 7 in condotta: falso. Vero: solo in casi assolutamente gravi (come il teppismo, il bullismo, la violenza all’interno della stessa scuola) si può essere bocciati con il 5 in condotta, ma perché questo possa essere possibile ci dovrà essere il consenso e il via libera del consiglio di istituto e di quello di classe.
L’università italiana produce meno laureati del Cile. Non c’è un’università italiana tra le migliori 150 del mondo. Ci sono 37 corsi di laurea con 1 solo studente 327 facoltà non superano i 15 iscritti.
Ci sono 5 università importanti con buchi di bilancio enormi (e sono i luoghi dove si protesta maggiormente) che avrebbero portato, se fossero state aziende, al licenziamento in tronco di chi le ha gestite per tanti anni.
Si sono moltiplicate cattedre e posti per professori senza tener conto delle reali esigenze dei ragazzi, aumentando la spesa in maniera inaccettabile 94 università più 320 sedi distaccate in posti non strategici.
In Italia abbiamo 5500 corsi di laurea, in Europa la metà, 170.000 materie insegnate rispetto alle 90.000 della media europea. Nel 2001 i corsi di laurea erano 2444, oggi 5500.
Negli ultimi 7 anni sono stati banditi concorsi per 13.232 posti da associato ma i promossi sono stati 26.000. Nel 99,3% dei casi sono stati promossi senza posti disponibili facendo aumentare i costi di 300 milioni di euro.
I ragazzi sono sottoposti ad un carico di ore di lezione triplo rispetto alla media europea per trovare giustificazione a corsi fatti solo per dare cattedre.
La sinistra non dice che l’università italiana è ridotta malissimo e non c’è trasparenza nei bilanci.
Il governo al contrario vuole conoscere tutti i bilanci delle università e avviare controlli in 5 di queste con buchi in bilancio (Siena, Firenze, Pisa, Camerino, Urbino). I bilanci devono essere comprensibili e pubblicati su internet.
La protesta di questi ultimi giorni è una protesta politica, che ha come obiettivo la lotta al governo Berlusconi, con la regia della sinistra e dei centri sociali.
Gli universitari bruciano in piazza un decreto che riguarda la scuola e non c’entra niente con l’università.
Tanto spazio mediatico a proteste che coinvolgono qualche migliaio di persone.
Nessuno parla delle decine di migliaia di ragazzi che continuano a studiare a casa e a frequentare i corsi.
Terracina, per quanto riguarda la contestazione alla riforma della scuola voluta dal governo Berlusconi, è sicuramente in controtendenza rispetto al panorama nazionale.
Pensate, che in tutta Italia gli studenti si sono fatti parte “diligente” e attiva della contestazione alla “Gelmini” mentre a Terracina e precisamente all’interno del Liceo Scientifico Leonardo da Vinci, l’occupazione pacifica e laboriosa viene posta in essere dal corpo insegnate e dal personale scolastico.
Un’occupazione simbolica, afferma il comitato di lotta dei prof ed ex bidelli del da Vinci, ma che vuole sottolineare il disagio e il riappropriarsi nel più breve tempo possibile della professionalità e dignità di educatori dopo le decisioni prese dal governo centrale.
Una sorta d’assemblea permanente, che come primo atto concreto ha occupato l’istituto e “spinto”, naturalmente in maniera autonoma, sotto una pioggia battente centinaia di ragazzi a sfilare in corteo questa mattina per le strade della città.
Riteniamo questo percorso attuato dal da Vinci sicuramente non confacente agli interessi degli studenti, ci sembra invece, come qualche volta è accaduto nel recente passato, un voler politicizzare forzatamente la protesta per meri fini ideologici o di difesa della “casta”.
Purtroppo qualche volta i cattivi maestri ritornano ad occupare la “piazza” invece che la cattedra, perdipiù con pessime lezioni, sottacendo e mistificando la realtà dei fatti, come nell’occasione.
Ed è per questo che ci periziamo a fare un minino di chiarezza sull’intera questione.
La protesta di sinistra afferma che nelle scuole elementari sarà abolito o diminuito il tempo pieno. E’ assolutamente falso.
E’ vero invece che con il maestro prevalente e l’eliminazione delle compresenze (cioè due insegnanti per una stessa ora di lezione) ci saranno più maestri per aumentare il tempo pieno.
Quindi: già dal 2009-2010, 49.350 ragazzi in più usufruiranno del tempo pieno. In cinque anni 3.950 classi avranno il tempo pieno. Dice la “contestazione”: gli alunni saranno 30 per classe. Assolutamente falso. Gli alunni saranno in media 18 per classe e potranno arrivare al massimo a 26 per classe.
La protesta di sinistra afferma che con il maestro prevalente non sarà più approfondito l’inglese e diminuirà la qualità dell’insegnamento.
Invece la realtà è che al maestro prevalente saranno affiancati un insegnante di inglese e uno di religione.
E per di più occorre osservare che in tutti i Paesi d’Europa esiste il maestro prevalente. L’anomalia dei tre maestri è solo italiana.
E quando fu introdotta, la sinistra si schierò con la stessa veemenza di oggi per impedire la riforma dei tre insegnanti.
Lo studio delle lingue alle elementari non subisce alcuna variazione.
Alle medie lo studio delle lingue, se richiesto dalle famiglie, sarà potenziato a 5 ore settimanali 3 ore di inglese + 2 ore di una seconda lingua comunitaria sostituita dall’inglese se richiesto dalle famiglie.
Saranno licenziati 87.000 insegnanti: falso! Non ci sarà nessun licenziamento. Si razionalizza il numero degli insegnanti rispetto al fabbisogno, non assumendone ulteriori.
E’ vero invece che in Italia c’è un docente ogni 9 alunni, in Europa uno ogni 13. E’ vero anche che in Italia nella scuola ci sono 1 milione e 350.000 dipendenti e sono troppi.
La protesta di sinistra afferma che diminuiscono gli insegnanti per i diversamente abili. Al contrario, la realtà è che gli insegnanti di sostegno sono oggi 93.000 e rimarranno 93.000 anche in futuro.
La protesta di sinistra dice chiuderanno le scuole di montagna: falso! Perché nessuna scuola sarà chiusa. Sarà invece unificato il personale amministrativo con un unico preside e un unico segretario per due scuole vicine (come previsto precedentemente dal governo di centrosinistra)
La protesta di sinistra dice si è bocciati con il 7 in condotta: falso. Vero: solo in casi assolutamente gravi (come il teppismo, il bullismo, la violenza all’interno della stessa scuola) si può essere bocciati con il 5 in condotta, ma perché questo possa essere possibile ci dovrà essere il consenso e il via libera del consiglio di istituto e di quello di classe.
L’università italiana produce meno laureati del Cile. Non c’è un’università italiana tra le migliori 150 del mondo. Ci sono 37 corsi di laurea con 1 solo studente 327 facoltà non superano i 15 iscritti.
Ci sono 5 università importanti con buchi di bilancio enormi (e sono i luoghi dove si protesta maggiormente) che avrebbero portato, se fossero state aziende, al licenziamento in tronco di chi le ha gestite per tanti anni.
Si sono moltiplicate cattedre e posti per professori senza tener conto delle reali esigenze dei ragazzi, aumentando la spesa in maniera inaccettabile 94 università più 320 sedi distaccate in posti non strategici.
In Italia abbiamo 5500 corsi di laurea, in Europa la metà, 170.000 materie insegnate rispetto alle 90.000 della media europea. Nel 2001 i corsi di laurea erano 2444, oggi 5500.
Negli ultimi 7 anni sono stati banditi concorsi per 13.232 posti da associato ma i promossi sono stati 26.000. Nel 99,3% dei casi sono stati promossi senza posti disponibili facendo aumentare i costi di 300 milioni di euro.
I ragazzi sono sottoposti ad un carico di ore di lezione triplo rispetto alla media europea per trovare giustificazione a corsi fatti solo per dare cattedre.
La sinistra non dice che l’università italiana è ridotta malissimo e non c’è trasparenza nei bilanci.
Il governo al contrario vuole conoscere tutti i bilanci delle università e avviare controlli in 5 di queste con buchi in bilancio (Siena, Firenze, Pisa, Camerino, Urbino). I bilanci devono essere comprensibili e pubblicati su internet.
La protesta di questi ultimi giorni è una protesta politica, che ha come obiettivo la lotta al governo Berlusconi, con la regia della sinistra e dei centri sociali.
Gli universitari bruciano in piazza un decreto che riguarda la scuola e non c’entra niente con l’università.
Tanto spazio mediatico a proteste che coinvolgono qualche migliaio di persone.
Nessuno parla delle decine di migliaia di ragazzi che continuano a studiare a casa e a frequentare i corsi.
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