Frosinone,FATTORIE DIDATTICHE
LO SAI CHE...
LE AZIENDE AGRICOLE POTRANNO ESSERE RICONOSCIUTE “FATTORIE DIDATTICHE”
La Provincia di Frosinone – Assessorato Agricoltura, riconoscerà quali "fattorie didattiche" le aziende agricole e/o agrituristiche che rispondono a precisi requisiti relativi a sicurezza, norme igienico-sanitarie, logistica, comunicazione e informazione, formazione e controllo.
Lo stabilisce la deliberazione del Consiglio Provinciale n. 8 del 25 febbraio 2009, che istituisce formalmente l'Elenco Provinciale delle Fattorie Didattiche, a cui potranno far parte le aziende agricole e/o agrituristiche site nel territorio provinciale. L’Albo Provinciale delle Fattorie Didattiche è strutturato in 3 sezioni così distinte:
Sezione A - Aziende agricole e agrituristiche;
Sezione B - Imprese di trasformazione e/o confezionamento dell’agroalimentare;
Sezione C - Musei della civiltà contadina e/o di attività connesse con il comparto primario;
La Provincia, tramite i propri Uffici avrà compiti di vigilanza e di verifica sull'idoneità delle aziende e sul rispetto dei requisiti, svolgerà inoltre attività promozionale e di comunicazione.
"Con questo provvedimento - afferma l'assessore Celletti - abbiamo voluto dare un quadro di garanzie e di tutele a questa importantissima esperienza pedagogica e informativa che si svolge sul territorio, a diretto contatto con un pubblico di ragazzi, famiglie e visitatori interessati. Come Provincia stiamo lavorando molto sull'educazione a una corretta alimentazione e a un consumo consapevole del cibo, attività per le quali vogliamo garantire qualità e adeguatezza della proposta formativa, soprattutto quando questa è rivolta ai giovani, che rappresentano uno dei segmenti più importanti. Le fattorie didattiche, da oggi registrate e monitorate, possono diventare una bellissima opportunità per chi vuole scoprire il mondo rurale sperimentandolo in prima persona. "
Continua l‘Assessore” le fattorie didattiche sono aziende agricole e/o agrituristiche, opportunamente attrezzate, che praticano attività di divulgazione e formazione rivolte a scuole, gruppi organizzati, famiglie e pubblico in genere, interessati ad approfondire la conoscenza del mondo rurale e agricolo nei suoi diversi aspetti, come attività economica, contesto ambientale, esperienza umana e culturale. Si tratta di attività di pedagogia attiva, ispirate a una forma di apprendimento empirico e partecipativo, basato sull'osservazione diretta della realtà, che devono tuttavia rispettare precisi vincoli di qualità e idoneità. Le stesse realizzano uno degli obiettivi più importanti dell’agricoltura: colmare la distanza fra cultura urbana e cultura rurale, marcata, a partire dall’inizio degli anni sessanta, dal massiccio esodo di lavoratori dalle campagne e l'agricoltura, verso l’industria e il terziario.
Esse diffondono la conoscenza delle attività agricole, del ciclo degli alimenti, della vita animale e vegetale, del mestiere e del ruolo sociale dell'agricoltore, permettendo di educare al consumo consapevole e al rispetto dell'ambiente.
Sono luogo di pedagogia attiva, avanza una proposta formativa che si ispira a una visione pratica dell'apprendimento, basato sull'osservazione e la scoperta. Grazie a strutture adatte e ad operatori specializzati il visitatore ha la possibilità di mettersi in rapporto con l'agricoltura nelle sue molteplici sfaccettature: attività economica, tecnologica, culturale, di allevamento e di produzione di beni e servizi, in equilibrio con i cicli della natura e dell'ambiente secondo un modello di sostenibilità.Le fattorie didattiche si rivelano così una vetrina per una nuova agricoltura e creano, attraverso il contatto con il mondo della scuola, una rete di relazioni fra produttori e giovani consumatori, che possono riscoprire il valore culturale, ecologico ed identitario dell'agricoltura e del mondo rurale.
Le fattorie didattiche mettono a disposizione le strutture aziendali per conoscere l'ambiente, l'ecologia, le relazioni esistenti tra il mondo produttivo e consumo alimentare attraverso attività pratiche e dirette. Le strutture che sono poste a disposizione sono volte all'utilizzo di una metodologia che privilegia le esperienze sensoriali, emotive, manuali, ludiche, attraverso momenti interattivi di gruppo ed individuali a stretto contatto con la natura, le piante e gli animali.
Realizzano uno degli obiettivi più importanti dell’agricoltura: colmare la distanza fra cultura urbana e cultura rurale, marcata, a partire dall’inizio degli anni sessanta, dal massiccio esodo di lavoratori dalle campagne e l'agricoltura, verso l’industria e il terziario.
Sono strutture di accoglienza che offrono ai visitatori la possibilità di approfondire le conoscenze del proprio territorio, di scoprire la bellezza e la perfezione del funzionamento della natura, di vivere, attraverso nuove esperienze, in modo più responsabile il rapporto con la natura.
Per l’iscrizione all’elenco provinciale, le fattorie didattiche devono infatti rispondere alla cosiddetta ‘Carta della Qualità, che individua le caratteristiche minime per poter svolgere questa funzione. “Che è fondamentale sotto il profilo anzitutto culturale - ha sottolineato l’assessore Celletti - per avvicinare gli abitanti della città alla campagna e ai prodotti del territorio, in un’epoca dove soprattutto i più giovani non sanno che alimenti come il pane e la pasta, il latte, la frutta e i formaggi nascono nelle aziende agricole e dal lavoro degli agricoltori e la loro qualità è strettamente legata al luogo dove si producono, alle stagioni e all’esperienza dell’uomo”.
La Provincia di Frosinone – Assessorato Agricoltura, riconoscerà quali "fattorie didattiche" le aziende agricole e/o agrituristiche che rispondono a precisi requisiti relativi a sicurezza, norme igienico-sanitarie, logistica, comunicazione e informazione, formazione e controllo.
Lo stabilisce la deliberazione del Consiglio Provinciale n. 8 del 25 febbraio 2009, che istituisce formalmente l'Elenco Provinciale delle Fattorie Didattiche, a cui potranno far parte le aziende agricole e/o agrituristiche site nel territorio provinciale. L’Albo Provinciale delle Fattorie Didattiche è strutturato in 3 sezioni così distinte:
Sezione A - Aziende agricole e agrituristiche;
Sezione B - Imprese di trasformazione e/o confezionamento dell’agroalimentare;
Sezione C - Musei della civiltà contadina e/o di attività connesse con il comparto primario;
La Provincia, tramite i propri Uffici avrà compiti di vigilanza e di verifica sull'idoneità delle aziende e sul rispetto dei requisiti, svolgerà inoltre attività promozionale e di comunicazione.
"Con questo provvedimento - afferma l'assessore Celletti - abbiamo voluto dare un quadro di garanzie e di tutele a questa importantissima esperienza pedagogica e informativa che si svolge sul territorio, a diretto contatto con un pubblico di ragazzi, famiglie e visitatori interessati. Come Provincia stiamo lavorando molto sull'educazione a una corretta alimentazione e a un consumo consapevole del cibo, attività per le quali vogliamo garantire qualità e adeguatezza della proposta formativa, soprattutto quando questa è rivolta ai giovani, che rappresentano uno dei segmenti più importanti. Le fattorie didattiche, da oggi registrate e monitorate, possono diventare una bellissima opportunità per chi vuole scoprire il mondo rurale sperimentandolo in prima persona. "
Continua l‘Assessore” le fattorie didattiche sono aziende agricole e/o agrituristiche, opportunamente attrezzate, che praticano attività di divulgazione e formazione rivolte a scuole, gruppi organizzati, famiglie e pubblico in genere, interessati ad approfondire la conoscenza del mondo rurale e agricolo nei suoi diversi aspetti, come attività economica, contesto ambientale, esperienza umana e culturale. Si tratta di attività di pedagogia attiva, ispirate a una forma di apprendimento empirico e partecipativo, basato sull'osservazione diretta della realtà, che devono tuttavia rispettare precisi vincoli di qualità e idoneità. Le stesse realizzano uno degli obiettivi più importanti dell’agricoltura: colmare la distanza fra cultura urbana e cultura rurale, marcata, a partire dall’inizio degli anni sessanta, dal massiccio esodo di lavoratori dalle campagne e l'agricoltura, verso l’industria e il terziario.
Esse diffondono la conoscenza delle attività agricole, del ciclo degli alimenti, della vita animale e vegetale, del mestiere e del ruolo sociale dell'agricoltore, permettendo di educare al consumo consapevole e al rispetto dell'ambiente.
Sono luogo di pedagogia attiva, avanza una proposta formativa che si ispira a una visione pratica dell'apprendimento, basato sull'osservazione e la scoperta. Grazie a strutture adatte e ad operatori specializzati il visitatore ha la possibilità di mettersi in rapporto con l'agricoltura nelle sue molteplici sfaccettature: attività economica, tecnologica, culturale, di allevamento e di produzione di beni e servizi, in equilibrio con i cicli della natura e dell'ambiente secondo un modello di sostenibilità.Le fattorie didattiche si rivelano così una vetrina per una nuova agricoltura e creano, attraverso il contatto con il mondo della scuola, una rete di relazioni fra produttori e giovani consumatori, che possono riscoprire il valore culturale, ecologico ed identitario dell'agricoltura e del mondo rurale.
Le fattorie didattiche mettono a disposizione le strutture aziendali per conoscere l'ambiente, l'ecologia, le relazioni esistenti tra il mondo produttivo e consumo alimentare attraverso attività pratiche e dirette. Le strutture che sono poste a disposizione sono volte all'utilizzo di una metodologia che privilegia le esperienze sensoriali, emotive, manuali, ludiche, attraverso momenti interattivi di gruppo ed individuali a stretto contatto con la natura, le piante e gli animali.
Realizzano uno degli obiettivi più importanti dell’agricoltura: colmare la distanza fra cultura urbana e cultura rurale, marcata, a partire dall’inizio degli anni sessanta, dal massiccio esodo di lavoratori dalle campagne e l'agricoltura, verso l’industria e il terziario.
Sono strutture di accoglienza che offrono ai visitatori la possibilità di approfondire le conoscenze del proprio territorio, di scoprire la bellezza e la perfezione del funzionamento della natura, di vivere, attraverso nuove esperienze, in modo più responsabile il rapporto con la natura.
Per l’iscrizione all’elenco provinciale, le fattorie didattiche devono infatti rispondere alla cosiddetta ‘Carta della Qualità, che individua le caratteristiche minime per poter svolgere questa funzione. “Che è fondamentale sotto il profilo anzitutto culturale - ha sottolineato l’assessore Celletti - per avvicinare gli abitanti della città alla campagna e ai prodotti del territorio, in un’epoca dove soprattutto i più giovani non sanno che alimenti come il pane e la pasta, il latte, la frutta e i formaggi nascono nelle aziende agricole e dal lavoro degli agricoltori e la loro qualità è strettamente legata al luogo dove si producono, alle stagioni e all’esperienza dell’uomo”.
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