Sulla questione della cosiddetta "quota 96" per il personale della scuola

Una riforma sulle pensioni nel dicembre 2011 che non ha tenuto conto del calendario scolastico, non coincidente con il calendario solare. Una soluzione, questa, che porta alla soluzione anche della DISOCCUPAZIONE GIOVANILE. Parlamentari hanno chiesto di risolvere la questione della cosiddetta "quota 96" per il personale della scuola. Ancora un pronunciamento nelle commissioni V (Bilancio) e XI (Lavoro) della Camera convinte per approvare all’unanimità una "risoluzione, invitando il Governo a trovare la copertura necessaria (450 milioni di euro per dar corso al pensionamento della categoria con decorrenza a partire dal primo settembre 2014) a riconoscere ai lavoratori della scuola il diritto ad accedere alla pensione con i requisiti pre riforma Fornero, in occasione della predisposizione del Documento di Economia e Finanza 2014, tenendo presente la loro maturazione il 31 agosto 2012 (e non il 31 dicembre 2011). Il Parlamento ha dimostrato di essere favorevole, ma gli emendamenti non sono stati seriamente considerati senza giungere ad una norma in merito, per motivi economici e finanziari. Così si è espresso Cesare Damiano: "Non è più rinviabile il tema della quota 96 degli insegnanti, un errore marchiano del Governo Monti che li impedisce di poter andare in pensione”… “E’ da tempo che insistiamo sul rischio dello scoppio di una questione previdenziale. Non è più rinviabile il tema della quota 96 degli insegnanti, un errore del Governo Monti che impedisce a 4 mila lavoratori del settore di poter andare in pensione”. Ecco cosa ha dichiarato la Fornero: "La riforma fu fatta sotto la pressione di una crisi finanziaria rispetto alla quale bisognava agire in fretta e con determinazione": comincia così la lettera di risposta dell'ex ministro del lavoro Elsa Fornero ad una docente che le chiede ragione dell'ingiustizia perpetrata ai danni dei Quota 96 della scuola. La lettera proviene direttamente dal Comitato Civico Q96 ed è stata pubblicata sul portale Tecnica della Scuola. "Mi furono dati 15 giorni, mentre io non avevo neppure il controllo delle informazioni (che hanno l'Inps e la RGS)!". Continua: "Nessuna riforma nasce perfetta, prosegue Elsa Fornero, nemmeno quelle preparate in tempi normali. E gli aggiustamenti sono sempre possibili. Se il parlamento avesse voluto, avrebbe potuto cambiare alcune cose, come quella sugli insegnanti. Non è stata una crudeltà voluta, come certa stampa vuole far credere, ma un aspetto che non mi era stato fatto presente. I politici hanno invece preferito, almeno fino a ora, e cinicamente, lasciare tutto com'era e dare la colpa a me". "Mi assumo le mie responsabilità naturalmente - dice l'ex ministro...conducendo il Paese nella condizione in cui noi l'abbiamo trovato nel novembre 2011". Ancora l'ex ministro del lavoro ha ammesso le proprie responsabilità in una lettera di risposta ad una docente in attesa di pensionamento, quindi sul caso Quota 96 della scuola, non si può fare più nulla. Sempre sulla Quota esponenti politici si esprimono a favore della risoluzione del problema anche se un filo di speranza c’è: altre due settimane restano per la soluzione finale. L'onorevole Luisa Bossa del Partito Democratico, nonché membro della VII commissione cultura, scienza e istruzione ha dichiarato che "il problema è chiaro a tutti,compreso il premier. Si sta trovando una soluzione. In attesa, senza risparmiarci". Anche l'on.Manuela Ghizzoni, firmataria insieme all'on. Marzana della proposta di legge (Pdl n° 249) fortemente convinta, chiede di mandare in pensione con i requisiti anteFornero i Quota 96 della scuola, che sono circa 4.000 ( tra docenti e personale ATA ) bloccati per errore normativo commesso al momento della stesura della legge del governo Monti. Si aggiunge alle proposte dei Parlamentari il presidente di commissione, l'on. Francesco Boccia, che ritiene di poter bypassare l'ostacolo. Le migliaia di operatori della scuola attendono con ansia che il Ministero emani i decreti di pensionamento con le leggi in atto prima dell'entrata in vigore della legge Monti-Fornero, che trovi risorse necessarie ai circa 4mila insegnanti di mandarli pensione, nel frattempo c’è chi ha presentato il ricorso alla Corte europea. Anche il ministro dell’Istruzione Giannini ha riferito: “Quota 96? E' un capitolo più politico. Non ne faccio una battaglia primaria. La questione non deriva da problema amministrativo ma dall'applicazione di una legge che non aveva visto la particolarità della scuola” riconoscendo così l'errore nato dall’applicazione della legge Fornero.

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