Roma,+1.000% DI CASI D'AUTISMO IN 20 ANNI, SE NE PUÒ USCIRE
IDO: CON LA NUOVA TERAPIA IL 24% DEI BAMBINI FUORI DAL DISTURBO.
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 15 nov. -
I casi di autismo oggi in Italia sono riscontrabili in 1 bambino ogni 200, mentre venti anni fa il rapporto era 1 su 1.500/2.000. Attualmente risultano ancora sconosciute le cause della patologia, ma l'ipotesi piu' accreditata fa risalire la sua origine ad un disturbo di ordine genetico o neurobiologico. Un aumento quindi del 1.000%, che rappresenta una crescita esponenziale del disturbo, frutto di una maggiore consapevolezza dei pediatri ad individuarlo ma che ancora oggi viene troppo spesso diagnosticato in ritardo e affrontato con terapie non idonee. Eppure la possibilita' di migliorare la qualita' di vita di questi bambini autistici e delle loro famiglie dipende in maniera diretta dal tempismo con il quale si riesce ad effettuare una valutazione e, di conseguenza, dall'adozione di terapie mirate al singolo caso. "Un unico metodo non funziona per tutti", come osservano Federico Bianchi di Castelbianco e Magda Di Renzo, rispettivamente direttore e responsabile del servizio Terapia dell'Istituto di Ortofonologia (IdO), che di fatto propongono due progetti distinti - uno relativo all'individuazione del disturbo, l'altro alla terapia - evidenziando che circa il 70% dei bambini in cura ha migliorato la propria diagnosi passando da una situazione di autismo ad una di spettro autistico, mentre il 24% e' addirittura uscito dall'autismo a dimostrazione che questo disturbo e' una gabbia da cui si puo' anche uscire.I due progetti - noti come "Tartaruga" e "La centralita' della diagnosi precoce nell'autismo infantile": il primo legato alla terapia e il secondo alla valutazione del disturbo - hanno infatti un carattere "innovativo" perche' basati su un approccio teorico e terapeutico di tipo psicodinamico, fondato sulla dimensione affettiva-motivazionale che non esclude alcun elemento di sviluppo cognitivo nel bambino autistico e scardina il rigido modello clinico comportamentale di impostazione americana.Il grande cambiamento proposto dall'IdO si basa proprio sull'individuazione di un diverso deficit primario nel disturbo autistico, da cui poi scaturisce una differente valutazione e terapia. Se finora e' stato generalmente considerato come primario il deficit cognitivo, basato sulla "teoria della mente", con l'Istituto si cambia direzione affermando che primario e' invece il deficit affettivo. Questa nuova visione permette all'IdO di passare, nella terapia sull'autismo, da un approccio con predominio della mente ("up-down") ad un approccio con predominio del corpo e degli stati affettivi ("down-up").Con il progetto Tartaruga, infatti, l'innovazione introdotta dall'IdO e' il principio della centralita' del corpo nella relazione che il bambino stabilisce con il mondo e l'attenzione alla sua individualita' piuttosto che alle sue sole capacita'.Un approccio dal tratto "umano" che si riscontra anche nel secondo progetto dell'Istituto di Ortofonologia, quello su 'La centralita' della diagnosi precoce nell'autismo infantile', co-finanziato dalla Fondazione Telecom Italia, che mira ad individuare il disturbo attraverso il coinvolgimento della triade scuola-famiglia-pediatri per sviluppare un filtro iniziale che permetta l'individuazione precoce dei soggetti a rischio.Due progetti che, andando oltre i rigidi standard di diagnosi e terapia comportamentale, hanno prodotto rilevanti risultati a dimostrazione che l'autismo e' affrontabile con risultati soddisfacenti.
(Wel/ Dire)
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 15 nov. -
I casi di autismo oggi in Italia sono riscontrabili in 1 bambino ogni 200, mentre venti anni fa il rapporto era 1 su 1.500/2.000. Attualmente risultano ancora sconosciute le cause della patologia, ma l'ipotesi piu' accreditata fa risalire la sua origine ad un disturbo di ordine genetico o neurobiologico. Un aumento quindi del 1.000%, che rappresenta una crescita esponenziale del disturbo, frutto di una maggiore consapevolezza dei pediatri ad individuarlo ma che ancora oggi viene troppo spesso diagnosticato in ritardo e affrontato con terapie non idonee. Eppure la possibilita' di migliorare la qualita' di vita di questi bambini autistici e delle loro famiglie dipende in maniera diretta dal tempismo con il quale si riesce ad effettuare una valutazione e, di conseguenza, dall'adozione di terapie mirate al singolo caso. "Un unico metodo non funziona per tutti", come osservano Federico Bianchi di Castelbianco e Magda Di Renzo, rispettivamente direttore e responsabile del servizio Terapia dell'Istituto di Ortofonologia (IdO), che di fatto propongono due progetti distinti - uno relativo all'individuazione del disturbo, l'altro alla terapia - evidenziando che circa il 70% dei bambini in cura ha migliorato la propria diagnosi passando da una situazione di autismo ad una di spettro autistico, mentre il 24% e' addirittura uscito dall'autismo a dimostrazione che questo disturbo e' una gabbia da cui si puo' anche uscire.I due progetti - noti come "Tartaruga" e "La centralita' della diagnosi precoce nell'autismo infantile": il primo legato alla terapia e il secondo alla valutazione del disturbo - hanno infatti un carattere "innovativo" perche' basati su un approccio teorico e terapeutico di tipo psicodinamico, fondato sulla dimensione affettiva-motivazionale che non esclude alcun elemento di sviluppo cognitivo nel bambino autistico e scardina il rigido modello clinico comportamentale di impostazione americana.Il grande cambiamento proposto dall'IdO si basa proprio sull'individuazione di un diverso deficit primario nel disturbo autistico, da cui poi scaturisce una differente valutazione e terapia. Se finora e' stato generalmente considerato come primario il deficit cognitivo, basato sulla "teoria della mente", con l'Istituto si cambia direzione affermando che primario e' invece il deficit affettivo. Questa nuova visione permette all'IdO di passare, nella terapia sull'autismo, da un approccio con predominio della mente ("up-down") ad un approccio con predominio del corpo e degli stati affettivi ("down-up").Con il progetto Tartaruga, infatti, l'innovazione introdotta dall'IdO e' il principio della centralita' del corpo nella relazione che il bambino stabilisce con il mondo e l'attenzione alla sua individualita' piuttosto che alle sue sole capacita'.Un approccio dal tratto "umano" che si riscontra anche nel secondo progetto dell'Istituto di Ortofonologia, quello su 'La centralita' della diagnosi precoce nell'autismo infantile', co-finanziato dalla Fondazione Telecom Italia, che mira ad individuare il disturbo attraverso il coinvolgimento della triade scuola-famiglia-pediatri per sviluppare un filtro iniziale che permetta l'individuazione precoce dei soggetti a rischio.Due progetti che, andando oltre i rigidi standard di diagnosi e terapia comportamentale, hanno prodotto rilevanti risultati a dimostrazione che l'autismo e' affrontabile con risultati soddisfacenti.
(Wel/ Dire)
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